Care amiche e cari amici della Fondazione Eranos,
vi ricordiamo la conferenza del ciclo Eranos-Jung Lecture con Cinzia Sciuto per venerdì 17 novembre al Monte Verità.
Titolo
Abbiamo ancora bisogno di Dio?
Relatore
Cinzia Sciuto (MicroMega / mediacampus Frankfurt)
Data e orario
Venerdì, 17 novembre 2023, ore 18:30-20:00
Luogo
Auditorium, Monte Verità, Ascona
Zoom
https://us02web.zoom.us/j/88241689420
Moderatore:
Fabio Merlini (Fondazione Eranos, Ascona / SUFFP, Lugano)
A seguire, discussione con il pubblico e aperitivo
Ancora pochi posti liberi. Iscrizione a: info@eranosfoundation.org
Presentazione della conferenza
Nella sua storia l’umanità ha fatto ricorso all’idea di Dio principalmente per due ragioni. La prima quella di fornire una spiegazione dell’esistenza del mondo e della vita, in particolare della vita umana. La seconda quella di fornire un fondamento all’agire morale. In questa conferenza proveremo a porci due domande rispettivamente su ciascuno di questi due aspetti: 1) di fronte all’enorme progresso della scienza che, come in cerchi concentrici, estende sempre di più la propria capacità esplicativa dell’esistenza e della vita riducendo contemporaneamente il terreno di spiegazione lasciato alle religioni, abbiamo ancora bisogno di ricorrere all’idea di Dio per spiegare l’esistenza del mondo e della vita? 2) abbiamo ancora bisogno della religione come fondamento del nostro agire morale? Abbiamo bisogno di Dio per fare il bene? Insomma, sarà vero che “se Dio non esiste, tutto è permesso”? O non sarà invece che proprio finché c’è Dio tutto sarà permesso?
Bio-bibliografia della relatrice
Cinzia Sciuto, saggista e giornalista, è condirettrice di “MicroMega”. Nata in Sicilia nel 1981, ha studiato Filosofia all’Università “Sapienza”di Roma e alla Humboldt Universität di Berlino. Dal 2015 vive a Francoforte sul Meno, in Germania. Collabora con diverse testate giornalistiche tedesche, fra cui “Die Tageszeitung”, “Lettre International” e “Faustkultur” e insegna Politica al mediacampus Frankfurt. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo La terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica (2015) e Non c’è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo (2018; nuova edizione riveduta, 2020; tradotto anche in tedesco). Si occupa principalmente di laicità, rapporto democrazia/religioni, multiculturalismo, diritti umani e femminismo. Dal 2020 è direttrice scientifica delle “Giornate della laicità” di Reggio Emilia.
Per sottolineare il novantesimo anniversario dei Convegni di Eranos (1933-2023), la Fondazione ha voluto interpellare alcuni protagonisti del mondo culturale odierno, chiedendogli di presentare i progetti e i temi sui quali stanno lavorando. L’idea è quella di far dialogare a distanza sguardi qualificati sui nodi del nostro presente, per evidenziarne i rischi, le opportunità e le prospettive. Non, certo, per ascoltare l’ultima parola su quanto accade oggi, bensì per entrare nei loro laboratori di pensiero e cercare di mettere a fuoco una sorta di geografia in fieri del tempo presente: per orientarsi, per trovarsi, per tracciare la mappa di possibili percorsi virtuosi – nonostante il disorientamento e l’incertezza che ci caratterizza, in un’epoca ricchissima di risorse tecnologiche, ma poverissima di futuro. Anziché invitarli a riflettere su un tema-fil rouge, come è prassi usuale delle Eranos-Jung Lectures, abbiamo voluto offrire ai relatori la possibilità di presentare al pubblico le questioni alle quali stanno lavorando, per vedere come si costruisca lo sguardo su un oggetto, attraverso quale sensibilità, quali preoccupazioni, quale desiderio di comprensione, quale metodo. E, ovviamente, quale passione. Sarà un viaggio che ci permetterà di visitare alcuni grandi “cantieri della contemporaneità” che lavorano su molteplici ambiti tematici: lo stato di salute delle nostre democrazie; il destino dell’oggetto “libro” e dell’interiorità nel tempo dell’infinita distrazione e dei social media; la realtà del metaverso, il superamento dell’umano e le risorse della mistica; il percettivo sonoro in una società che sollecita continuamente il senso dell’udito; la solitudine dell’artista nel mondo scintillante della mercificazione della creatività; le derive del divino; il senso del fare cultura. In sostanza: un viaggio fuori e dentro di noi.
Contatti
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