In dialogo tra Follia e Creatività-Salvazione nella lettura de I fratelli Karamazov.

Adele Mauri dicembre ’24 c

Il personaggio Smerdjakov di Dostoevskij può essere considerato un esempio della dynamis della complessità archepica, che si dipana tra psicopatologia e rinnovamento della psiche, non solo individuale, ma anche colleva. In Pavel-Smerdjakov si possono rinvenire sia le tracce di anima soerente a causa di neglect parentale, ma anche (e forse soprauo) un misterioso senero sacro (della psiche oggeva) capace di porsi sia a faore di trasmutazione, che di auto ed etero-distruzione nella follia. La domanda incessante sul Male, la sollecitazione sulle dierenze tra morale ed eca, il processo di confrontazione con la Maschera, permeono ai leori di Smerdjakov di lasciarsi condurre a un serrato, aperto dialogo con l’Ombra, superandolo lo schema del senso comune, che divide il mondo in polarità di bene e male. Con ispirazione poeca, Dostoevskij soolinea come il Diavolo in persona desidera e chiede di essere salvato, giocando non solo il ruolo di distruore, ma anche quello di redentore.

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